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Medicina Predittiva Capitolo Primo: Medically Unexplained Symptoms

Medicina Predittiva Capitolo Primo: Medically Unexplained Symptoms

13-03-2024

Già nel 1989 la prestigiosa rivista The American Journal of Medicine pubblicava i risultati di un' importante indagine inerente l'incidenza, in tre anni, dei più comuni sintomi per cui la popolazione generale si rivolgeva ai medici sul territorio.

Tra i sintomi analizzati venivano annoverati: dolore toracico, stanchezza cronica, vertigini, cefalea, lombalgia, parestesie, insonnia e dolori addominali.

L'aspetto che colpisce maggiormente del suddetto articolo è la proporzione della componente organica alla base dei sintomi descritti, con percentuali medie sempre di gran lunga inferiori rispetto alla componente funzionale.

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In sostanza si trattava di una prima descrizione dei sintomi che oggi sono validati e codificati come M.U.S. (Medically Uneplained Symptoms), ossia sintomi generali a cui non corrisponde un danno d'organo, ma che scaturiscono da alterazioni delle funzioni endocrine e organiche, per perdita di efficienza del sistema di regolazione della fisiologia intera: il sistema nervoso autonomo.

La questione non è di poco conto in quanto, proprio poiché rappresentano la più frequente causa di richiesta di aiuto medico, l'esclusione di fondamenti organici alla base dello sviluppo di tali sintomi potrebbe indurre il medico a sottovalutare l'importanza dei M.U.S. e ad etichettare il paziente come "psicosomatico".

Un'ulteriore editoriale pubblicato nel 2002 su Clinical Medicine, viceversa, ha focalizzato sull'importanza dei M.U.S. in termini di significativa associazione con la disabilità e con il distress, oltre a chiarire la sovrapposizione tra gli stessi sintomi e note sindromi classificate tra patologie psichiatriche e patologie internistiche.

Nel dettaglio delle diverse specialistiche sono stati riconosciute come M.U.S. le seguenti sindromi: in gastroenterologia la sindrome del colon irritabile e la dispepsia, in ginecologia la sindrome premestruale e il dolore pelvico cronico, in reumatologia la fibromialgia, in cardiologia il dolore toracico atipico, in infettivologia la stanchezza cronica post-virale, in neurologia la cefalea di tipo tensivo, in odontoiatria la disfunzione dell'articolazione temporomandibolare e il dolore facciale atipico, in allergologia la sensibilità chimica multipla.

Successivamente (nel 2008) un editoriale sul British Medical Journal ha definito le linee guida inerente la gestione dei M.U.S.

Tra le raccomandazioni del BMJ riteniamo degne di nota la focalizzazione sul sintomo piuttosto che sulla diagnosi, la compartecipazione del paziente nei processi decisionali inerenti le strategie di cura, l'importanza di trattare seriamente i M.U.S. virando verso un modello di accoglienza medico e psicologico al contempo.

Attualmente i M.U.S. sono stati validati e codificati al punto che esiste un osservatorio epidemiologico europeo, consultabile al link sintomivaghi.org.

La presenza e l'intensità dei M.U.S. sono infatti correlate ad alterazioni del sistema nervoso autonomo, alla perdita dei fisiologici ritmi circadiani e all'insorgenza della sindrome caratterizzata da stress e infiammazione cronica, che è alla base dello sviluppo, nel tempo, delle patologie croniche non trasmissibili, quali patologie cardiovascolari, dismetaboliche, degenerative, psichiatriche e autoimmuni.

L'identificazione precoce, tramite questionario validato, della numerosità e intensità dei M.U.S. rappresenta, pertanto, il primo passo per la definizione della strategia clinica in Medicina Predittiva e Preventiva.